mercoledì 13 maggio 2009

Marco Carta a I sogni son desideri: la genialata del secolo

Che le sorti di I sogni son desideri, il quasi fallimentare people show del martedì sera di Rai Uno, condotto da Caterina Balivo e Marco Liorni nel ruolo di inviato, fossero segnate già prima del suo debutto, a mio vedere, era qualcosa di largamente prevedibile, e lo era per una serie di ragioni quali l'inesistente effetto novità (dal momento che varietà analoghi se ne trovano a bizzeffe, da Carramba! a C'è posta per te, a Il treno dei desideri, del quale, fra l'altro, la trasmissione che abbiamo preso in esame quest'oggi è una sorta di riadattamento, mi chiedo a cosa).
Deludenti i risultati, che, pur aggirandosi attorno a quel 17% di share (con tonfi anche sotto il 14%), stentano palesemente a realizzare un ascolto sufficiente alla sopravvivenza in palinsesto, anche se c'è da dire che quest'ultimo punto non è proprio stato considerato, come in molti altri casi. E deludente è anche la trasmissione stessa, assai fioca e spenta, che di coinvolgente non ha nulla.
Sarà anche qualcosa di innocuo, pensatela come volete, ma è, a mio modesto parere, da considerare una sorta di attentato all'esordiente (e forse a loro parere "pericolosa") Isola dei segreti di Canale 5, oltre che un palese e scontato tentativo di incremento dell'ascolto, la partecipazione (in uno dei sogni realizzati), alla puntata di ieri sera (la quarta delle cinque previste), di Marco Carta, trionfatore dell'ottava edizione di Amici e della cinquantanovesima del festival di Sanremo, non poco amato dal pubblico, specie quello femminile giovane.
Ridicolo questo attingere pubblico da un target completamente opposto al programma e alla rete. Un target abbastanza corposo, che rappresenta il tallone d'Achille della concorrenza, che, anche per questioni d'abitudine, difficilmente si scosta da Canale 5 e Italia 1.
E' inutile: non attacca più!

1 commento:

  1. Ieri sera ho assistito per la prima volta ad una puntata di "I sogni son desideri" e sono rimasto molto colpito dall'intensità, dalla drammaticità della storia di quella famiglia coinvolta nel dramma della "anolessia" della figlia primogenita. Quello che mi ha colpito in modo particolare é stata la grande dignità, mista ad un profondo dispiacere e ad altrettanto amore per la figlia che mi ha commosso profondamente. L'unica cosa stonata é la presentatrice che non ha saputo impreziosire tale testimonianza, ma anzi l'ha resa merce di scambio con la pubblicizzazione di un viaggio e con il brutale congedo della famiglia con i bagagli.
    Se le persone con il loro goffo ed incerto operato offendono storie e persone che nel loro piccolo rivestono un valore universale come quelle di ieri sera, dovrebbero fare altro.

    Grazie ancora alle mamme sane ed intelligenti.

    Con stima.

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