domenica 18 ottobre 2009

La calza sotto lo Stivale

L’Italia è sotto assedio. Anni sfibranti: crisi istituzionali sempre più aspre, rigurgiti secessionisti, irrisolti conflitti d’interesse e opposizioni imbelli. Un cocktail micidiale anche in un Paese con profonde radici comuni; figuriamoci in Italia dove, come osserva Barbara Spinelli sul Fatto, è sempre stata presente, in varie forme, una cultura anti-statale.

I pubblicitari, al solito, fiutano l’aria che tira. E’ in onda in questi giorni uno spot Calzedonia che riprende l’inno di Mameli, adattandolo nell’incipit (“Sorelle d’Italia”) e facendolo cantare da una simil-Giorgia. Un tempo eseguito esclusivamente seguendo rigidi cerimoniali e in occasione dei momenti più alti e celebrativi dell’unità nazionale (parate militari ed eventi sportivi), il Canto degli Italiani si adatta ai tempi, piegandosi alle superiori esigenze mercantili: dal Risorgimento alle autoreggenti. E, a proposito di denari, senza pretendere nemmeno la Siae.

Gli stessi collant, 15 anni fa piazzati davanti agli obiettivi delle telecamere per “ammorbidire” le immagini dei videomessaggi elettorali, trovano finalmente la loro giusta celebrazione. Le idee camminano sulle gambe delle persone, meglio se con calze a rete: la commistione tra sentimento patriottico e gambe femminili, ormai legittimata dagli scandali sessuali (privi di conseguenze per i protagonisti), viene immortalata da questo piccolo, ma geniale spot.

Ci aspettiamo a breve una nuova réclame Intimissimi, con un paio di mutande a sventolare sul pennone, al posto del tricolore.

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